Vita di coppia: la crisi, che fare?

Nelle fasi di “crisi”, la coppia “corre il rischio” di perdere la coesione creata dall’originario legame che inconsapevolmente viene ridefinito lasciando spazio a dinamiche che possono far insorgere il conflitto. La crisi, tuttavia, deve essere interpretata come passaggio evolutivo del legame di coppia, non solo come evento necessariamente negativo, e può diventare una condizione di potenziale cambiamento.

Fra le cause più frequenti ci sono le aspettative deluse o irrealistiche sul vivere insieme, la relazione con le famiglie di origine, la lotta di potere fra i partner: chi decide, chi ha l’ultima parola,chi gestisce i soldi, come sono suddivisi i ruoli all’interno della coppia, quale debba essere lo stile di vita ed educativo rispetto ai figli.

Nella coppia che funziona il conflitto assume i toni del confronto, dello scambio fra punti di vista e porta sempre ad una soluzione soddisfacente per entrambi i partner ( conflitti dinamici). Quando il conflitto parte da posizioni rigide in cui non c’è spazio per il confronto e si fa pace senza aver risolto nulla ma solo rinviando o mettendo a tacere le proprie emozioni o subendo la decisione dell’altro, si crea un clima di tensione, si litiga di più oppure ci si evita ( conflitti distruttivi o cronici) e si evitano argomenti a rischio.

Il disagio nel rientrare a casa, le discussioni infinite, i musi lunghi, i silenzi,il rancore e la rabbia sono segnali che il conflitto da dinamico sta diventando distruttivo. nella coppia si insinua una distanza non solo emotiva, ma anche fisica: la sessualità, che è la massima espressione di vicinanza e complicità, ne dà immediatamente l’evidenza.

Alcuni eventi mettono particolarmente a rischio la tenuta di coppia

L’arrivo del primo figlio, ad esempio, cambia la relazione di coppia e porta ad un confronto diverso perché si modificano le alleanze: “si può dare un segnale forte di amare più il figlio che il partner, si può volere il figlio nel lettone, si può sputare il figlio quando si torna a casa e dimenticare il/la partner, spesso ci sono lunghe interruzioni prima di riprendere la sessualità. E’ facile che ci sia bisogno delle famiglie di origine e che i genitori comincino a mettere bocca su tante cose diverse, creando ostilità. La crisi arriva all’improvviso e coinvolge tutti, crea scompiglio nelle alleanze e nelle relazioni, spesso la coppia scopre che l’alleanza costruita per riparare le mancanze affettive della famiglia di origine e per sostenere un cambiamento non è più così solida, spesso ci sono rimproveri per la mancata parità nel gestire i nuovi doveri”. (R.Giommi)

Il tradimento spesso è una via di fuga da tutto ciò.  per alcuni è un modo per riprendersi la libertà, per tornare indietro ad un tempo in cui si poteva pensare solo a sé stessi; per altri può essere un modo per reggere il diventare grandi. Le rivelazioni e le scoperte dei tradimenti costituiscono momenti di grande sofferenza. Pur vivendo in un momento sociale in cui le relazioni extra sono più tollerate che in passato, lo scoprirsi tradito genera una sofferenza angosciante.

Come uscire calla crisi? Intervenire subito.

Provare ad analizzare cosa ci sta mettendo in difficoltà, capire che è normale che il partner abbia idee diverse dalle nostre, parlarne insieme per ridefinire le regole del gioco, evitare di pensare che sia sempre colpa dell’altro.

Se il disagio permane è utile contattare, al più presto,un terapeuta di coppia che attuerà un intervento breve di 4 sedute ( un incontro di coppia, uno individuale per entrambi i partner e poi la sintesi di coppia) con l’obiettivo di individuare le criticità , definire le priorità, riattivare risorse per  modificare i problemi più piccoli e capire le origini di quelli più gravi. E’ previsto un controllo dopo due mesi per monitorare il cambiamento e, se necessario, altri due scontri di consolidamento.

Perché consultare subito? Perché la crisi di coppia crea strutture difensive nella convivenza che attaccano il rapporto e ,perché, i problemi irrisolti producono rotture nella complicità e nell’intimità che possono diventare irreversibili. Un percorso breve può evitare che i problemi si amplifichino e può fornire nuove competenze relazionali ed emotive per la ristrutturazione del rapporto.

Se le modalità di risposte disfunzionali non vengono modificate, manterranno e amplificheranno il problema e, in questo caso, occorrerà un intervento più prolungato e specifico ( terapia di coppia).