Tradimenti
Relazione al seminario ” Tradimenti e Perdono” -Modena 20 marzo 2017
ORIGINE ED ETIMOLOGIA DEL TERMINE “TRADIMENTO”
La parola ‘tradimento’ ci si svela, a una attenta considerazione, non solo etimologicamente ma anche semanticamente, ambigua. Da latino ‘tradire’ che voleva dire soltanto ‘consegnare’. Come è potuto accadere che dai significati ‘positivi’ si sia passati all’accezione corrente ‘negativa’. I Vangeli, scegliendo quel verbo per descrivere l’atto del consegnare Gesù ai suoi nemici operato da Giuda, lo caricarono di connotati etici, ovviamente negativi. Così nel linguaggio militare; il significato originario di ‘passaggio’, ‘consegna’, infatti, può avere come oggetto il nemico e può allora connotare l’atto di consegnare al nemico (armi, città ecc.) e di farlo, appunto, tradendo.
IL TRADIMENTO : LE SUE FORME, IL SIGNIFICATO
Viviamo in un’epoca in cui il tradimento è in crisi, o perlomeno fuori moda. Cos’è il tradimento nella vita di coppia, nell’epoca della libertà sessuale e del poli-amore? Cosa significa tradire in una epoca di legami liquidi o virtuali? È per questo che il tradimento non desta particolare indignazione; se non, ovviamente, quando se ne fa la personale esperienza.
Esistono diverse forme di tradimento: venire meno ad un impegno, deludere la fiducia, infrangere un patto. In ogni modo tradire significa infrangere le aspettative dell’altro o quelle che noi gli abbiamo alimentato.
Il tradimento avviene sempre di fronte a una regola, a un progetto, a un accordo, vero o falso; chi lo sancisce ci crede, per poi inequivocabilmente rompere con ogni parola o sentimento, dato e poi sottratto.
C’è una stretta connessione tra fiducia e tradimento: non è possibile avere fiducia senza la possibilità del tradimento. È la moglie che tradisce il marito, il marito che inganna la moglie, sono i compagni e gli amici che deludono, è l’amante che usa l’amico per raggiungere il potere, il segreto svelato, la promessa fatta non è mantenuta, la parola data viene mancata, la fiducia diviene inganno. Il tradimento ci viene proprio da quei rapporti dove la fiducia è la base. Si può essere traditi solo quando ci fidiamo veramente — da fratelli, amici, partners, e non da nemici o da estranei. Più grandi sono l’amore, la lealtà, l’impegno, l’abbandono, e maggiore è il tradimento. Quando in una unione esiste la fiducia, il rischio del tradimento diviene una possibilità reale con cui vivere continuamente e quindi è parte della fiducia, proprio come il dubbio è parte della fede vivente. Vivere o amare solo quando ci si può fidare, quando si è sicuri ed accolti, quando non si può essere abbandonati o feriti, quando ciò che è stato espresso in parole è impegnativo in eterno, significa essere fuori dalle vie del male e quindi fuori della vita reale.
C’è altrettanta stretta connessione tra tradimento e amore: il tradimento, dice Hillman, è l’altra faccia dell’amore . Quando amiamo, e solo quando amiamo, siamo esposti al tradimento: dai nostri genitori, dagli amici, dai partner ecc. Non possiamo essere traditi dagli estranei. Più intenso è il rapporto, più il tradimento brucia e lascia il segno.
IL TRADIMENTO DELL’AMICIZIA
L’amicizia non è un sentimento, ma una relazione; una relazione complessa fra un io e un tu la quale, nelle forme più basse, nasce solo da un reciproco interesse materiale, mentre in quelle più alte coinvolge un terzo soggetto, un Tu trascendente .
Nella forma più alta e più vera dell’amicizia, ciò che viene reciprocamente scambiato è il bene. L’amico è colui (o colei) al quale si apre interamente il proprio cuore, del quale non si è mai dubitato ma, anzi, si è sempre riposta la più completa, assoluta fiducia.
Il tradimento dell’amicizia può concretizzarsi in vari modi: nuocere, intenzionalmente e con premeditazione, all’amico che di noi si fida, magari utilizzando a suo danno qualche cosa di sé che ci ha confidato in segreto; rivelare i suoi segreti , spettegolare; o , infine, respingere l’amicizia, ad esempio, non rispondendo al telefono, evitando con scuse varie di incontrarsi, togliendo l’amicizia sui social, dopo che tra i due amici si è stabilito un grado di confidenza tale, da instaurare una totale apertura e una completa fiducia. Aprirsi all’altro, significa esporsi alle ferite; ma l’amicizia richiede che si corra questo rischio, che è un vero e proprio test preliminare, la condizione sine qua non perché essa sia resa possibile.Invitare l’altro ad aprirsi, ad abbassare le difese, a confidarsi; e poi respingerlo bruscamente, rifiutargli una spiegazione, negargli una parola buona o rifiutare una offerta di riconciliazione è crudele e doloroso perché risulta incomprensibile.
IL TRADIMENTO AMOROSO
Oggi il discorso dell’amore è assimilato a quello che governa le merci: l’oggetto amato è a scadenza come lo è un nuovo modello di televisore al plasma o un frigorifero. Lo dicono i neuroscienziati e i sociologi: l’amore non è destinato a durare ma a spegnersi in breve tempo. Le coppie non credono più al matrimonio, al vincolo del legame, si disfano più facilmente. Il nostro tempo è il tempo, come direbbe Baumann, degli amori liquidi.
Recalcati, in una intervista ,dà del tradimento questa spiegazione “”Questa versione nichilistica dell’amore si regge su due menzogne fondamentali: quella della libertà e quella del Nuovo. Ogni incontro d’amore vuole la sua ripetizione. Vuole che sia per sempre, che non si esaurisca. Nondimeno tutti noi sappiamo che l ’amore eterno non esiste. Eppure esiste la promessa, l’aspirazione degli amanti a rendere il loro amore eterno. E’ la potenza dell’amore che sa introdurre l’eterno nel tempo, che sa trasformare la contingenza dell’incontro in una necessità che si ripete. Nell’incontro d’amore non accade solo l’incontro con un altro di cui amiamo tutto e che rendiamo insostituibile. Accade pure la nascita del mondo. Nel senso che l’incontro d’amore fa nascere il mondo un’altra volta, una seconda volta. Questo mondo nato dall’incontro è, come dice bene Badiou, il mondo visto nella prospettiva del Due Quando un amore così grande, un amore che ha fatto nascere il mondo una seconda volta, finisce nel tradimento o nell’abbandono non c’è solo esperienza della perdita di chi amiamo ma della perdita di un intero mondo.””
Esistono delle differenze tra il modo di tradire degli uomini rispetto a quello delle donne: Il tradimento maschile è solitamente ispirato alla ricerca del Nuovo che si concilia con la necessità di preservare i propri legami familiari con la donna dalla quale si hanno avuto figli. Una donna tradisce invece, solitamente, per amore. O nel senso che l’amore è finito e che questo libera il desiderio per altro. O in quello per cui tradire è un modo per provocare l’uomo amato, per riconquistare il centro della scena.
All’interno della coppia possono essere presenti problemi anche prima della crisi e il tradimento può diventare l’esito finale di un disagio presente da tempo.
Esiste un terreno fertile al tradimento: conflitti evitati, per cui sono sempre più numerose le cose di cui non si parla o si tengono nascoste; conflitti esasperati e distruttivi ; intimità evitata o subita o insoddisfacente che, di conseguenza, ostacola la condivisione e la complicità dalla vita di coppia, assenza di momenti esclusivi dedicati alla costruzione del noi di coppia , assenza di confini che preservino la coppia da ingerenze eccessive di amici e familiari. Nei primi anni di matrimonio si tratta per lo più di innamoramenti lievi, che non si contrappongono ma si affiancano al rapporto coniugale.
Difficile scoprire, se non casualmente, le scappatelle di “una volta” Nelle relazioni extra durature, il nuovo amore rende più sicuri, gli amanti si fanno più belli, curano di più il proprio aspetto; la felicità li rende più gentili e generosi. Sembra impossibile che questo innocente stato di benessere non sia riconosciuto ed ammesso dal coniuge come un loro innocuo diritto. Accanto al gusto della segretezza si insinua la tentazione di rendere nota la propria condizione. La convinzione di legittimità che ogni relazione d’amore comporta fa sì che gli amanti calino la guardia, che si facciano sempre meno accorti e prudenti, come se cercassero inconsapevolmente di essere scoperti per smettere il doppio ruolo e ricomporre l’unità della loro vita. Giocano a favore della rivelazione anche la vanità di mostrare la propria conquista ed in certi casi anche il desiderio del “terzo” di uscire dall’ombra, provocare la rottura dell’unione precedente, per veder affermata la propria.
La reazione del partner tradito è la gelosia: una passione particolarmente complessa, fatta di paura di perdere un oggetto d’amore e di restare soli, di amore che non finisce a comando, di odio, di disprezzo, di panico per l’invasione del cerchio dell’intimità condivisa, la parte più fragile e preziosa del matrimonio. La trasformazione del partner da fonte di sicurezza a motivo di angoscia anziché di disamorare riaccende spesso la relazione rendendola indispensabile ed irrinunciabile. Nel preservare la positività del rapporto la rivale o il rivale diventa il capro espiatorio, la causa che fa perdere la testa e rovina la famiglia. La sua immagine ingigantita, assillante, potente; al confronto ci si sente brutti, vecchi , etc.
Gli uomini e le donne non reagiscono allo stesso modo: negli uomini prevale l’ira per l’offesa ricevuta; nelle donne , il lutto per la perdita subita. Gli uomini traditi si vergognano della loro condizione e si chiudono in un rancore segreto; le donne riconoscono di più la situazione come difficile, si confidano per trovare sostegno e compartecipazione. Episodi di infedeltà possono rappresentare momenti di crisi che danno luogo ad una riorganizzazione più adeguata del rapporto coniugale e delle relazioni familiari-