“The day after. Rinascere dopo una relazione tossica con un manipolatore relazionale e non ricaderci più” -Incontro con Cinzia Mammoliti
Nel mio studio vengono spesso coppie in crisi e singole persone arrabbiate, impaurite, piene di dubbi, confuse. Mi trovo spesso a dover oltrepassare, rispettando tutto il tempo necessario in questi casi e con la massima delicatezza possibile, il “muro” della vergogna e delle convinzioni limitanti acquisite per provare a fare ordine, ridare serenità, speranza e una visione il più possibile oggettiva e realistica della situazione che stanno vivendo, con tutti gli strumenti che mi mette a disposizione la mia professione e che ho acquisito e approfondito nel corso degli anni.
In alcuni casi emergono passati dominati da soprusi e violenze, a volte fisici, più spesso psicologici, molto più complessi e difficili da riconoscere e da accettare come tali. Per questo ho accettato con molto piacere l’invito della dottoressa Cinzia Mammoliti, sabato 15 febbraio, a partecipare al suo corso “”The day after. Rinascere dopo una relazione tossica con un manipolatore relazionale e non ricaderci più” ” a Modena. Non solo ho avuto modo di acquisire strumenti e titoli interessanti per ampliare le mie competenze ma mi è stata offerta anche la possibilità di introdurre, da un punto di vista psicoterapico, uno degli strumenti più efficaci in caso di traumi, non solo emotivi, la tecnica dell’EMDR.
L’EMDR infatti è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti (depressione, ansia, fobie, lutto acuto, sintomi somatici e dipendenze).
Cinzia Mammoliti, è criminologa, pioniera degli studi sulla manipolazione relazionale, autrice di numerosi saggi di successo (pubblicati da Sonda) sul narcisismo perverso e, proprio in questi giorni, è possibile trovare in libreria il suo nuovo saggio “Le parole per difenderci“, cui ha accennato anche durante il corso.
Poiché l’argomento trattato mi è sembrato molto interessante, con la giornalista Monica Tappa, presente all’incontro, le ho rivolto anche qualche domanda, che condivido con voi.
L’arma principe utilizzata da manipolatori e manipolatrici relazionali per controllare e destabilizzare la controparte è la comunicazione: che ambiti tocca?
Il fenomeno, troppo spesso limitato alla vita di coppia, riguarda invece tutti i contesti relazionali e mi riferisco a famiglia d’origine, amicizie, lavoro, scuola e vede come soggetti attivi non solo esponenti del sesso maschile ma anche le donne che, a dispetto di quel che si creda, non sono nate per ricoprire solo ed esclusivamente il ruolo di vittime ma spesso si trovano dall’altra parte della barricata e operano anche in maniera più subdola e crudele rispetto a certi esponenti del sesso opposto.
Di manipolazione si parla spesso…
Si tratta di una materia tanto inflazionata e, mi spiace dirlo, ampiamente deturpata e trattata da persone poco o nulla competenti e preparate che hanno pensato bene di cavalcare quella che han reputato essere una moda. Nel panorama letterario mancava, in verità, un approfondimento fondamentale: quello sulla comunicazione manipolatoria e soprattutto sulle tecniche e strategie utili per fronteggiarla. Sono partita dall’organizzare corsi di formazione come questo di Modena con un’ottima risposta e partecipazione. Da lì al libro il passo è stato breve.
In questo manuale anche l’impaginazione e la grafica aiutano a focalizzare gli argomenti e le frasi chiave.
Quella dell’impaginazione e della grafica sono scelte editoriali. Sto pubblicando ancora una volta con Sonda che è un Editore giustappunto specializzato nella saggistica e narrativa per ragazzi e che quindi sa bene come rendere allettante un testo. Il linguaggio, semplice e immediato, è una mia scelta precisa per renderlo fruibile a tutti e mi auguro possa arrivare in maniera particolare ai giovani. Potrebbe essere un testo molto utile anche nelle scuole per apprendere modalità assertive e modalità di comunicazione efficaci e … “sane”.
Si parla anche di manipolazione e comunicazione online?
Il virtuale permette la manipolazione “perfetta” perché manca tutta la comunicazione non verbale, quella che ci permette di cogliere piccoli segnali che possono, se ascoltati, a volte davvero “salvarci la vita”. Chi ci dice che dall’altra parte non ci sia un manipolatore o una manipolatrice intenti a venderci fumo e ingannarci per ottenere quel che più gli piace? Il primo vero campanello d’allarme dovrebbe essere la comunicazione eccessivamente adulatoria, cela sempre secondi intenti. Non sono poche le clienti che ho cadute nella trappola delle belle parole on line e che si sono ritrovate, nel corso del tempo, col portafoglio semi vuoto in quanto vittime di subdoli approfittatori senza scrupoli.
A proposito di campanelli d’allarme, sotto il profilo comunicativo, cosa dovrebbe farci drizzare le antenne a fronte di nuove conoscenze ?
Occorre stare innanzitutto attenti come dicevo prima a quelli che ti riempiono di belle parole, lusingano e adulano spesso fuori luogo, aspettando che qualche ingenua o ingenuo abbocchi. Diffidare poi di quelli che si deresponsabilizzano sempre e colpevolizzano gli altri: 9 volte su 10 si tratta di manipolatori. Così come di quelli o quelle che hanno la menzogna nel dna e cadono spesso in contraddizione. Di chi ha una comunicazione poco trasparente e ambigua o di chi ci fa sentire a disagio, anche se non comprendiamo perchè duraante una conversazione. E… dare più fiducia all’istinto, all’intuito. Perché non sbaglia mai.