Coppie in vacanza: insieme ma non troppo

 

Sono in spiaggia, circondata da coppie.

Nell’ombrellone di fianco una coppia giovanile. Ogni giorno stesso copione, sempre insieme: lettura giornali, bagno, passeggiata, pranzo, riposino,  passeggiata, bagno, aperitivo, poi io vado a casa e li ritrovo sempre lì, insieme,  il giorno dopo, come se avessero anche dormito in spiaggia. Però non li sento mai dialogare , se non scambio informazioni operative.

Nell’ombrellone della fila posteriore un uomo , maglietta e pantaloncini, sta tutto il tempo al cellulare, la donna prende il sole o bada il bambino, non si parlano se non per scambiarsi informazioni di servizio. Ogni tanto , sempre cellulare all’orecchio, si allontana  e non sembra gli stia molto a cuore fare un bagno con la moglie o con il figlio .

Casi estremi?  Non è un caso che tra settembre ed ottobre ci sia il picco delle iscrizioni a ruolo  per le cause di separazione, circa il 30%.

Parlo con le amiche: sono in coppie solide ed affiatate, alcune da poco tempo altri da dieci anni e più.. Confessano di provare a volte irritazione verso il partner , maggiore in questo periodo in cui si trascorre quasi tutto il tempo in compagnia del proprio partner.

Sono donne che durante l’anno vivono insieme ma , per molte ore, in parallelo, separate dal lavoro, dai loro hobby, dai tempi e ruoli organizzativi della famiglia stessa,  e che si ritrovano insieme alla sera e nel week end: l’equilibrio della coppia si è creato  anche fra le tante cose che fanno separatamente .  La convivenza , 24 ore su 24 , soprattutto se investita del desiderio di  condividere ogni istante per compensare il tempo non trascorso insieme, mette in crisi tale equilibrio e può generare, più facilmente nella donna , sensi di colpa  per la difficoltà di barcamenarsi fra una convivenza totalizzante , e non solo con il partner, e l’abitudine ad una quotidianità diluita dagli impegni propri .

L’irritazione, quel leggero fastidio ed insofferenza, non è segno di crisi di coppia, ma  di vulnerabilità fisiologica e di non abitudine a  vivere insieme in modo totalizzante , come  avviene in vacanza.

La coppia di oggi è una coppia che , metaforicamente,  cammina mano nella mano, ma che si guarda anche attorno e che trova la sua forza vitale nella vicinanza col partner, ma anche con la partecipazione al mondo esterno. E , non dimentichiamo, che sono sempre più diffusi, per scelta o no,  i rapporti a tempo  dove anche dormire insieme a volte è troppo ; convivenze su due case come per le coppie LAT  (living apart togheter ).

Come mantenere o ritrovare l’equilibrio e godersi la vacanza?

 Dire con calma cosa si vuole e si desidera: no alla lettura del pensiero. Occorre mediare il giusto compromesso, dire con serenità se si desidera alternare al periodo insieme una breve vacanza da soli o con altri. Non dirsi quello che si desidera, magari un po’ di spazio tutto per sé , nasconde spesso la paura di ferire il partner e di essere feriti ed il timore che l’altro possa non sentirsi amato.

Decidere insieme dove andare e con chi. Non è banale o insignificante la scelta della meta: andare al mare quando l’altro adora la montagna, fare un viaggio itinerante se l’altro ama spiaggiarsi,  scegliere un villaggio ad alta animazione se l’altro ama o vuole isolarsi e meditare. Scegliere la vacanza che permetta ad entrambi di svolgere attività che procurino piacere e divertimento ed a cui dedicare tempo anche da soli, mentre il partner farà altro.

 Condividere con racconti le  impressioni ed emozioni provate . Raccontarsi cosa si è fatto nel tempo in cui si è stati separati  farà sentire l’altro partecipe e non escluso  e sarà una buona palestra per sperimentare la reciprocità

 Condividere l’intimità  non solo fisica, ma anche mentale. E’ l’occasione per recuperare complicità e tenerezza, per ascoltare ed ascoltarsi.