La famiglia al tempo del Covid sospesa fra stress e opportunità

di Renata Maderna

 pubblicato su Newsletter n.13|Giugno 2020 del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia-Università Cattolica Milano

 

“”   La famiglia al tempo del Covid è sospesa tra stress e opportunità, insediata da tante difficoltà che rischiano di sopraffarla, ma capace di attivare risorse al proprio interno per  trasformare  in senso positivo i cambiamenti affrontati. La descrive così una ricerca  del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica, insieme alla società Human Highway, che evidenzia come oltre il 60%  risulti  fortemente stressato su più fronti (sia sul versante  dell’organizzazione familiare che in relazione alle preoccupazioni lavorative ed economiche) ma al contempo il 72% riporti cambiamenti positivi nella quotidianità familiare.

La prima fase della ricerca La Famiglia al tempo del COVID-19 (la seconda verrà effettuata dopo la fine del periodo del lockdown, quando le attività sociali ed economiche cominceranno a riprendere) ha coinvolto 3000 italiani di età compresa tra i 18 e i 85 anni, rappresentative della fascia di popolazione che ha accesso a Internet almeno una volta alla settimana (circa 40 milioni di persone). Dalle loro risposte ai questionari on line sono emersi fattori di stress come la paura per la salute propria e dei propri familiari, la conciliazione famiglia lavoro, le preoccupazioni economiche (il 45% del campione si attende una diminuzione delle proprie entrate) e la limitazione della vita sociale, e anche livelli più elevati di stress per le famiglie con figli conviventi, in particolare con bambini e adolescenti.

D’altro canto, tuttavia, la ricerca ha messo in luce una capacità rigenerativa dei legami e una vitalità per certi versa inattesa: i membri della famiglia fanno squadra e riscoprono i valori dello stare insieme, in particolare la coesione, incrementata in questi giorni secondo il 61 per cento degli intervistati e più accentuata proprio per le famiglie che hanno figli, quelle più sottoposte a stress. Quanto più le famiglie riescono a cogliere delle opportunità in questo tempo difficile, tanto più i singoli componenti mostrano maggiore stima in sé stessi e risultano più ottimisti e fiduciosi nei confronti del futuro, sia per quanto riguarda la situazione lavorativa, sia rispetto alla salute personale e dei propri cari.

Nonostante molti preconizzino un aumento delle separazioni e dei divorzi, essere in coppia sembra rappresentare un fattore protettivo: chi vive con un partner dichiara di avere forti preoccupazioni per la diffusione del virus e per la situazione finanziaria, ma complessivamente esprime minori livelli di stress nei vari ambiti di vita, maggiore soddisfazione per la propria vita, e nei confronti di sé stesso, e maggiore speranza verso il futuro.

Infine è significativo l’atteggiamento critico delle famiglie nei confronti dello Stato e del governo. Solo un terzo, infatti, si è sentito supportato dalle istituzioni nell’affrontare questa fase critica: il sovraccarico di responsabilizzazione causato dalle numerose attività ricadute al proprio interno viene vissuto come una delega a trovare soluzioni alla gestione della complessità.””